Titolo: Ritorno al futuro – la trilogia
Regia: Robert Zemeckis
Cast: Michael J. Fox, Christopher Lloyd
Protagonisti: Adolescenti
Materia: Viaggi nel Tempo
Energia: Avventure
Spazio: California (Hill Valley)
Tempo: Anni 50, 80, 1800, Futuro
Marty McFly è il classico 17enne americano vispo e con la musica nel sangue.
Doc Brown mette a punto la macchina del tempo, per gli ultimi test chiama il suo amico Marty per aiutarlo.
Una volta riuscito l’esperimento Doc viene ucciso e Marty per scappare, usa la macchina del tempo ritornado indietro di 30 anni al tempo in cui i suoi genitori erano giovani.
Ma cè un problema, la macchina funziona con 1.21 gigawatt di potenza cosi Marty va a trovare il suo amico Doc da giovane per farsi aiutare.
Inizia cosi una serie di avventure che li porteranno avanti e indietro nel tempo per cercare di rimettere a posto il presente cambiato dai loro viaggi nel passato.
Bellissimo film, nato magari come genere per ragazzi, ma adatto a tutte le età vista la perfetta trattazione dell’argomento “viaggio nel tempo” che l’ha portato ad essere citato in molti altri film, soprattutto quello che riguarda il cerchio temporale chiuso e i paradossi che ne derivano.
Infatti la verà novità sui viaggi nel tempo cinematografici si deve soprattuto al dover far riaccadere-rivivere un’episodio di vita ai suoi genitori e non chissà a quale epoca della storia Marty si trova a visitare.
Voto Finale: Buono
Frase del Film: Il vostro futuro non è ancora stato scritto, quello di nessuno. Il vostro futuro è come ve lo creerete.
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Alcune scene girate con Eric Stoltz, l’attore poi sostituito (per fortuna) da Michael J. Fox.
Così spiega Wikipedia alla voce “Eric Stoltz”:
Originariamente scelto nel ruolo di Marty McFly nella trilogia di Ritorno al futuro, venne rimpiazzato, dopo alcune settimane di riprese, da Michael J. Fox (scelta iniziale del regista) che aveva deciso di dividere le riprese del film con quelle della sitcom Casa Keaton. Il regista, Robert Zemeckis, disse che Stoltz aveva la stoffa per recitare nel film, ma mancava di quell’ironia che il regista andava cercando.
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Stoltz era solo un povero stronzo pieno dì sé..
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